Trentasette vendemmiatori sono al lavoro da sabato scorso nei vigneti Montonale, in Lugana. A loro, il compito di raccogliere le uve nei trenta ettari di proprietà della “giovane ma storica” realtà familiare gardesana alla ribalta della cronaca enologica con il suo Orestilla, miglior vino bianco del mondo per Decanter nel 2017.
«La stagione in vigna ha accumulato oltre due settimane di ritardo, a causa delle abbondanti piogge primaverili» racconta, forbici alla mano, Valentino Girelli, agronomo e co-patron di Montonale. «Con le calde giornate di luglio e agosto abbiamo recuperato, e ora la maturazione è perfetta».
«Ci aspettiamo un’annata molto diversa dalla 2015 e dalla 2017, dove l’alcol predominava. Il 2019 si preannuncia bilanciato per acidità, grado alcolico e maturazione fenologica. Abbiamo lavorato sull’equilibrio nel vigneto, con diradamenti severi e sfogliature. Così facendo tuteliamo qualità e quantità, salvaguardando intanto la pianta», continua Valentino.
Dalla cantina gli fa eco il fratello Roberto Girelli, enologo e contitolare: «La vendemmia è iniziata una settimana dopo rispetto all’anno scorso. È una fortuna: l’uva ha completato la maturazione avvantaggiandosi di sbalzi termici consistenti, e in più la stiamo portando in cantina con temperature più fresche. Questo è benefico per il corredo aromatico delle uve, soprattutto per la Turbiana: enfatizza infatti i caratteri di salinità e mineralità che rendono il Lugana riconoscibile nel panorama dei bianchi italiani da lungo affinamento».