Il vino si fa in vigna: ogni wine lover lo sa, ed è per questo che quando vi accogliamo in cantina dedichiamo il giusto tempo alla visita del vigneto.
Talvolta, qualche ospite ci chiede se la varietà Turbiana, da cui originano i nostri Lugana Montunal e Orestilla, corrisponde al Trebbiano, coltivato anche nella vicina Soave, o al Verdicchio, che ha reso la viticoltura marchigiana famosa nel mondo.
La risposta è “sì e no”, o meglio si tratta della stessa varietà ma i vini ottenuti sono molto diversi tra loro. Abbiamo chiesto lumi a Valentino Girelli, agronomo e contitolare di Montonale.
“Partiamo da lontano: furono gli antichi romani a portare in Lugana la Turbiana, dove si è accasata decisamente bene”, dice Girelli.
“Le motivazioni sono varie: la prima, sicuramente il microclima: il bacino del Lago di Garda agisce da serbatoio termico, garantendo un clima mite tutto l’anno. I venti che soffiano costantemente sul nostro lago, in particolare l’Ora e il Pelèr, favoriscono la maturazione dei grappoli e ne preservano la sanità. Poi il terreno, argilloso con una vena di limo e fortemente disomogeneo, ci fa produrre vini ricchi ed estremamente variegati, con differenze impressionanti tra un cru e l’altro”.
“Importante è anche il fattore umano: nei secoli, i viticoltori del Basso Garda hanno familiarizzato con la varietà, e goduto dell’ottima produttività della Turbiana, salvo poi rendersi conto negli ultimi trent’anni che solo puntando sulle basse rese poteva emergere la vera personalità del vitigno”.
“Non rinneghiamo la tradizione – che è parte di noi, quest’anno Montonale festeggia i 110 anni di storia – al contrario la salvaguardiamo: abbiamo selezionato alcune piante madri e innestato le loro gemme sugli ultimi impianti, per contare su viti già esperte”.
Conclude l’agronomo: “Tornando alla domanda iniziale, dal punto di vista ampelografico, la varietà è identica; da quello organolettico, invece, finezza e longevità la avvicinano più al Verdicchio. Aggiungo che in un bicchiere di Lugana la piacevolezza va di pari passo con la sapidità, la rotondità e la capacità di evolvere nel tempo: quattro caratteristiche che è difficile ritrovare espresse con altrettanto equilibrio nelle varietà ‘orelle".